La ricerca libera e l’indagine incondizionata, per scoprire il proprio vero sé, rappresentano l’unica possibilità di andare incontro alla vita in maniera profonda e totale.
La scelta di ESSERE ciò che si è, al di là delle guide e delle vedute limitate di chi si pone come autorità assoluta, rappresenta la possibilità concreta di liberarsi da ogni forma di paura.
Liberarsi dalla paura non significa diventare coraggioso. Il coraggio, nella maggior parte dei casi, non è assenza di paura. Il coraggio “ordinario”, infatti, è una reazione alla paura, un tentativo conflittuale di opposizione alla paura.
Se ti opponi alla paura, non sarai mai libero dalla paura. Anzi, non soltanto rimarrai soggiogato dalla paura, ma diventerai schiavo di coloro che pretenderanno, in buona o in cattiva fede, di insegnarti ad essere emancipato da ogni sorta di timore.
Bisognerebbe semplicemente imparare ad ESSERE: non essere il più bravo, non essere il migliore, non essere l’invincibile. Non aspirare ad acquisire potere, a diventare famoso o a primeggiare nel mondo.
La vittoria e la sconfitta, la riuscita ed il fallimento non sono altro che convenzioni e costrutti della mente (che mente). Sul piano della REALTA’ tali “fantasie” sono assolutamente inconsistenti ed irrilevanti.
Lo studio sincero delle arti marziali, ad esempio, non dovrebbe mirare al dominio sugli avversari, e nemmeno alla vittoria, ma alla massima prestazione individuale (al di là del risultato) e alla bellezza che scaturisce dalla libera espressione del proprio ESSERE.
Ecco, bisognerebbe semplicemente ESSERE ciò che si è: liberi, il più possibile, da condizionamenti di sorta e da ogni forma di pulsione egoica.
La ricerca spirituale, non può prescindere dalla ricerca della libertà. Proprio perché la realizzazione spirituale coincide con la conquista della libertà.
ESSERE, d’altronde, significa fondamentalmente ESSERE LIBERO.
Allora sì, si diviene realmente coraggiosi, non nel senso “ordinario” del termine, ma su un piano molto più alto.
Allora sì, si impara ad agire col cuore (cor-agire), ad ascoltare la voce della propria essenza e a fluire con la vita affrancati, finalmente, dai percorsi segnati di chi afferma grottescamente di possedere l’unica verità.
Un uomo libero, a quel punto, avendo colto l’unità che si cela nel molteplice e dietro le più svariate forme, compirà una, cento o mille cose come se si trattasse sempre di un’unica perfetta e coerente azione.